La coltivazione idroponica è una tecnica particolare che avviene fuori dal suolo o senza suolo e che si basa sul lavoro dell’acqua. Conviene? È utile anche quando si ha a che fare con coltivazioni di ettari? Come fanno le piante a trovare i giusti nutrienti e i sali minerali necessari? E i prodotti poi sono buoni? Cerchiamo di scoprirlo insieme, un passo alla volta.
La coltivazione idroponica in serra comprende una vasta gamma di sistemi. Dà la possibilità di coltivare per 365 giorni l’anno, senza per forza dover rispettare la stagionalità, grazie ad avanzate tecnologie. Il termine “idroponica” deriva dal greco e significa, in parole povere, “lavoro dell’acqua”. Con questo particolare sistema i coltivatori possono ottenere un raccolto più ampio, grazie all’utilizzo di soluzioni appositamente studiate e vari nutrienti.
Il rifornimento di acqua e di elementi come potassio, calcio, magnesio, o ferro avviene attraverso la somministrazione di una soluzione nutritiva. Materiali molto morbidi, come argilla espansa o fibra di cocco vengono di solito scelti come basi.
I prodotti utilizzati sono naturali al 100% e non vengono usati agenti chimici per combattere i parassiti, ma insetti antagonisti. Il tutto per ottenere prodotti più buoni e disponibili per l’intera durata dell’anno.
Molti che lavorano nel settore dell’agricoltura potrebbero chiedersi “Perché conviene utilizzare una serra idroponica?”. E “Quali differenze ci sono rispetto ai mezzi tradizionali”? La risposta è semplice: perché è il sistema più intelligente e rispettoso dell’ambiente per non disperdere il calore sprecato dalle centrali elettriche a biogas e perché permette di aumentare in maniera considerevole la quantità e la qualità del raccolto.
Il sistema di irrigazione a goccia e di recupero dell’acqua piovana, infatti, consentono di sprecare meno e produrre di più. Inoltre c’è un maggiore controllo delle variabili fitosanitarie e i prodotti, alla fine del loro percorso di vita, vengono riutilizzati come concimi.
Quindi, ricapitolando: ottimizzazione del lavoro, sostenibilità ambientale, aumento dei ricavi.
Sono ottimi motivi, no?
Artigianfer si occupa della produzione e della vendita di serre dal 1966, una storia che si tramanda di padre in figlio e che attraversa tre generazioni. L’azienda, oggi leader in Italia nella costruzione di serre chiavi in mano e una delle più importanti realtà a livello internazionale, realizza prodotti moderni e tecnologici.
Artigianfer possiede il certificato di qualità ISO 9001 e UNI EN 1090-1 per la marcatura CE ed è l’unica azienda in Italia ad essere stata riconosciuta come Centro di trasformazione dell’acciaio abilitato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
L'azienda produce serre di vari tipi con un'ampia gamma di soluzioni, alta tecnologia e una grande attenzione alle energie rinnovabili.
Un caso esemplare della convenienza e della professionalità di cui abbiamo appena parlato è Sfera, la serra idroponica più grande d’Italia e una delle più grandi a livello europeo. L’opera, realizzata da Artigianfer, grazie alla sua avanzata tecnologia, è in grado di aumentare la produttività di 15 volte e di garantire un risparmio di acqua fino al 90% rispetto alla coltivazione tradizionale. Una vera rivoluzione nel campo dell’agricoltura, un successo che riesce a mettere insieme business e sostenibilità.