Nonostante sia un settore in crescita, c’è ancora molta confusione sulla coltivazione della canapa. Oggi è possibile farlo in Italia in modo sicuro e legale, ma è davvero un investimento vantaggioso? Che cosa si può produrre con la canapa? Meglio coltivare la canapa all’aperto o indoor, in serra?
In questo articolo scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla coltivazione di canapa.
La canapa è una pianta dal fusto alto e sottile, che può superare i 4 metri di altezza ed è estremamente produttiva. Coltivare la canapa legalmente può quindi rivelarsi un investimento vantaggioso da diversi punti di vista.
Una delle caratteristiche della canapa è proprio la sua elevata produttività, è addirittura una delle piante più produttive di tutta la zona temperata. Una coltivazione in 3 mesi e mezzo produce una biomassa quattro volte superiore della stessa superficie di bosco in un anno.
La canapa cresce a ritmo velocissimo e libera il terreno da tutte le erbe infestanti meglio di quanto farebbe un diserbante chimico.
Si tratta inoltre di una pianta che si presta a svariati utilizzi: ogni parte, dal fusto ai semi, può essere utilizzata per uno scopo diverso. Di fatto, della canapa non si butta via niente!
La coltivazione della canapa è inoltre un’attività sostenibile dal punto di vista ambientale. Si tratta addirittura di una delle poche colture a impatto positivo sull’ambiente: in pratica, durante la coltivazione e la lavorazione del prodotto, viene assorbito più CO2 si quanto ne venga emesso! Una coltivazione di canapa in crescita assorbe circa 4 volte il quantitativo di CO2 rispetto agli altri alberi. Possiamo quindi definirla una pianta ad azione disinquinante!
Senza contare che non richiede pesticidi né fertilizzanti per crescere.
Investire nella coltivazione della canapa significa quindi investire un mondo più pulito e sostenibile.
In Italia è possibile oggi coltivare canapa legalmente dal 2017 ma ci sono alcuni vincoli. La coltivazione di canapa è libera per tutte le varietà che presentano un contenuto di THC inferiore allo 0,2%. Il THC è la sostanza responsabile di effetti psicoattivi, che rendono la marijuana illegale, e che se contenuto ad alti livelli rende illegale la canapa.
A parte questo, coltivare canapa legalmente in Italia non solo è possibile ma anche sostenuto: esistono incentivi e vantaggi per chi investe in questo settore.
La canapa è più produttiva del cotone in termini di fibra tessile. Può essere lavorata in impianti tessili fino a renderla sottile quanto si vuole: il tessuto realizzato con la canapa è quindi un ottimo sostituto del cotone ma anche delle fibre sintetiche. Nella Pianura Padana, la canapa è coltivata per la sua fibra tessile fin dall’epoca romana.
Dal punto di vista delle caratteristiche, il tessuto di canapa è molto resistente, versatile, traspirante e biodegradabile.
Oltre alla fibra tessile, dalla pianta si possono ricavare i semi di canapa: questi contengono proteine di alto valore biologico e possono essere utilizzati in mille modi in cucina.
Inoltre, dai semi di canapa si estrae un prezioso olio, ricco di grassi insaturi e quindi benefico per il nostro organismo. Non solo: l’olio di canapa può essere usato in campo industriale per la produzione di vernici, saponi, cere, cosmetici e detersivi, tutti prodotti sostenibili e biodegradabili.
La stoppa e la parte legnosa sono altre materie prime importanti, che vengono utilizzate per produrre carta in modo sostenibile. In particolare, con le fibre cellulosiche più corte viene realizzata carta di uso corrente, cartone, carta di giornale, mentre dalla stoppa si ricava una carta di canapa di qualità eccellente, sottile ma molto resistente.
Visto che la fibra e il legno di canapa sono naturalmente di colore bianco, non sono necessari gli inquinanti trattamenti a base di cloro che vengono usati per la carta tradizionale.
La canapa è un materiale che può essere sfruttato anche nel settore della bioedilizia. In particolare, con i fusti interi si possono fabbricare tavole di canapa di diverse dimensioni da utilizzare in falegnameria e in edilizia al posto del legno ma anche mobili, pavimenti, blocchi e prodotti finiti.
Il legno di canapa è estremamente robusto ma allo stesso tempo è flessibile e leggero, tutte qualità interessanti.
Inoltre, il prezzo di produzione è molto inferiore rispetto a quello di altre qualità di legno, ad esempio la quercia.
C’è un’altra applicazione particolarmente interessante che deriva dalla coltivazione della canapa. Utilizzando questa pianta si possono infatti realizzare materiali plastici completamente biodegradabili, adatti ad essere trasformati in imballaggi, isolanti e altri prodotti del genere.
La plastica è la responsabile di una buona parte di inquinamento del nostro pianeta: la sua produzione, in particolare, è un processo altamento tossico e dannoso per l’ambiente. La canapa, ricchissima di cellulosa, attraverso un processo di polimerizzazione viene trasformata in materiali plastici sostenibili.
Infine, la canapa può essere trasformata in combustibile in sostituzione degli inquinanti prodotti petroliferi. Questa pianta ha un’altissima resa in massa vegetale e può quindi essere impiegata per la produzione di combustibili da biomassa: la conversione da biomassa a combustibile è economicamente conveniente e non impatta sull’ambiente. Bruciare combustibili da biomassa anziché petrolio, infatti, non alimenta l’effetto serra: l’anidride carbonica viene prima sottratta all’atmosfera durante la crescita della pianta e poi restituita all’aria nel momento della combustione.
Con la canapa come combustibile in sostituzione del petrolio, gli effetti per il nostro pianeta sarebbero incredibilmente positivi.
Prima di investire nel business della canapa, è necessario però fare alcune precisazioni sui diversi tipi di coltivazione.
Ecco quali sono le differenze, i vantaggi e gli svantaggi del coltivare la canapa all’aperto e in serra.
Coltivare canapa all’aperto risulta vantaggioso per alcuni motivi ma complicato per altri aspetti. Sicuramente c’è più spazio per lavorare, la luce naturale del sole a disposizione, acqua piovana gratuita e la ventilazione necessaria.
Tuttavia, coltivare canapa all’aperto richiede una certa esperienza e anche cure costanti: le piante sono infatti esposte ai parassiti, ai predatori, alle gelate in inverno e alle ondate di calore in estate. Inoltre, bisogna scegliere la zona giusta perché non tutte le condizioni sono adatte alla crescita della canapa e sono necessarie precauzioni contro gli insetti.
Coltivare la canapa in serra risulta sicuramente più semplice perché si possono impostare e controllare tutti i parametri dell’ambiente in cui cresceranno le piante. Si possono facilmente modificare le impostazioni relative a temperatura e umidità ma anche quelle che riguardano l’illuminazione, aspetto particolarmente importante nel caso della coltivazione di canapa.
Un tempo uno degli svantaggi di coltivare la canapa indoor erano gli elevati consumi di elettricità e, di conseguenza, la spesa per le bollette della luce. Oggi questo problema può essere risolto grazie ai nuovi impianti ad energia rinnovabile: Artigianfer ha investito molto nella sostenibilità e oggi realizza serre personalizzate per ogni tipo di coltivazione.
Se vuoi saperne di più sulle possibilità offerte dalla coltivazione in serra, leggi il nostro blog.